Il terzo occhio della campana tibetana: tra realtà e immaginazione





Sono tibetano. Uno dei pochi occidentali che abbiano raggiunto il mondo dell’Oriente, così diverso dal nostro. I lettori – di questo nuovo anno – sono liberi di pensare quello che credono, ma il Tibet è un paese – ancora oggi – ignoto al resto del mondo.Colui il quale scrisse, di un altro Paese, che “gli abitanti cavalcano testuggini di mare” venne deriso, scrisse T. Lobsang Rampa, ma del pari furono derisi coloro che avevano un pesce da essi ritenuto un “fossile vivente”.Il viaggio, lungo gli aforismi, le vie e le cime asiatiche, per quanto nuovo possa essere, nello scrivere e raccontare si trasforma in qualcosa di meraviglioso. Le campane tibetane sono un nuovo cammino sonoro, ovvero di vibrazione poliarmonica e per questo che sono considerati come strumenti vibrazionali, originari del Tibet, Nepal e India, ma sono attualmente prodotte anche in altri paesi del sud est asiatico e in: Cina, Giappone e Corea del Sud.In questa terra, furono costruiti i primi esemplari, proprio nella regione Himalayana, anche se le origini sono avvolte ancora nel mistero, ma per questo motivo sono le più ricercate, perché raccolgono preziosi frammenti di memoria storica, costruttiva e sonora.

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Pubblicato il: 18 Gennaio 2016

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