"Ecco il nostro piccolo eroe, nato a dispetto di ogni speranza"





Due genitori normali in attesa, una visita medica di routine, un’ecografia come tante altre e poi la terribile notizia. Paura, sgomento, rabbia, sono questi i sentimenti che devono essersi alternati disperatamente nella mente di Ben e Alyssa quando, felici per l’arrivo di un bimbo, si sono recati presso lo studio medico per un’ecografia di routine.Eccitati perché probabilmente avrebbero saputo se sarebbe arrivata una femminuccia o un maschietto e facevano già progetti per i nomi e la cameretta da arredare, hanno invece ricevuto la notizia che non si vorrebbe mai ricevere: a 23 settimane di gestazione i dottori dicono a mamma e papà che il cervello del loro bambino sta crescendo fuori dalla scatola cranica che è pressoché inesistente. “Il nostro piccolo eroe, a cui non avevano dato speranze”“Continuavano solo a dirci che erano dispiaciuti e che il nostro bambino sarebbe vissuto solo un paio di minuti al massimo, se ci fosse stato un parto naturale, addirittura sarebbe stato possibile che morisse durante il travaglio e nascesse già senza vita” – racconta Alyssa – “ancora più probabile che morisse in grembo entro le 30 settimane di gravidanza”. La diagnosi riportava ad una condizione rara di encefalocele e i medici non davano speranze, tanto che i due futuri genitori hanno iniziano a pianificare alcuni dettagli del funerale, a scegliere la bara per il piccolo. I pochi minuti di vita che il loro bambino avrebbe vissuto sarebbero stati forse per solo sofferenza e paura, eppure i due genitori decidono comunque coraggiosamente di portare avanti la gravidanza e stringerlo a loro, almeno per brevi momenti, fargli sentire il loro amore comunque. Invece, non appena William è nato, il 17 maggio scorso, la diagnosi è stata quella di una forma di aplasia, ovvero William non ha la parte posteriore del suo cranio e il suo cervello è ricoperto solo da un sottile strato di membrana ma non fuoriesce, né si espande

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Pubblicato il: 13 Giugno 2016

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